RAZIONALE
L'obesità umana ed animale rappresenta un problema sanitario significativo per entrambe le popolazioni ed è motivo di crescente preoccupazione, in particolare nei paesi sviluppati. Ai giorni nostri, una complessa relazione caratterizza il binomio uomo-cane, soprattutto per quanto concerne il comportamento alimentare. I pets in sovrappeso, infatti, sono spesso inseriti in un contesto familiare in cui i caregiver stessi presentano una errata cultura alimentare, favorente gli eccessi dietetici e l’incremento corporeo.
L'obesità è stata definita come “un accumulo eccessivo di energia sotto forma di tessuto adiposo, sufficiente a contribuire allo sviluppo di patologia”. L’adipe in eccesso, pertanto, non rappresenta esclusivamente un problema estetico, ma costituisce un importante fattore di rischio per lo sviluppo di patologia infiammatorie, degenerative, endocrine, etc…
Studi condotti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti indicano che circa il 24 -30% della popolazione canina possa essere definita in sovrappeso, con un rischio più elevato negli animali di adulti e sterilizzati.
Anche se è ampiamente riconosciuto come il sovrappeso influenzi negativamente la salute, la durata e la qualità della vita, la maggior parte dei proprietari tende a sottovalutare il problema, senza riconoscere questa condizione come una malattia. Inoltre, i veterinari spesso faticano a stabilire una efficace interazione e comunicazione con i petparents, quando si tratta di questioni nutrizionali, ed il team sanitario spesso trova difficile convincere l’utenza ad aderire al programma di riduzione del peso per animali obesi.
Diversi fattori di rischio sono stati proposti nei pets come origine dell'eccessiva adiposità che caratterizza la malattia: genetica, castrazione, diminuzione del livello di attività, assunzione di diete ricche di grassi e ad elevata densità energetica, alterazioni nel microbiota intestinale…
Una recente pubblicazione non ha tuttavia riscontrato alcun effetto della sterilizzazione sull'assunzione volontaria di cibo o sullo stato di sazietà del cane, ma ha identificato una riduzione nell’attività spontanea nel gruppo oggetto di studio rispetto alla popolazione di controllo. Tuttavia, tutte le cause determinanti una eccessiva l'adiposità e le conseguenti comorbidità devono ancora essere completamente chiarite dalla comunità scientifica.
Per questi motivi, un approccio medico multimodale e proattivo all'animale da compagnia obeso risulta essere fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia e comunicazione con il caregiver ed ottenere la riduzione del peso corporeo nell’animale.
Lo scopo di questo corso è pertanto quello di erudire i discenti circa epidemiologia, fattori di rischio, strategie nutrizionali e comunicative in corso di obesità, sottolineando l'importanza di un approccio “One Health”, come un modo per garantire che tutte le parti coinvolte siano coinvolte nel programma di perdita di peso elaborato su misura per il pet.